Strumenti di lettura nell'Era Digitale |
I grandi centri commerciali e il commercio online dove i testi sono venduti a prezzi decisamente più bassi, stanno infatti schiacciando le piccole librerie di quartiere che ancora sopravvivono grazie alla fedeltà di pochi appassionati.
.E' difficile resistere alla concorrenza dei centri commerciali ?
"La nostra libreria si trova in Borgo San Paolo, al centro di una area pedonale e ci affacciamo sulla stessa piazza di un centro commerciale. La concorrenza non è spietata ma si fa sentire,fortunatamente per noi, il settore libri del centro commerciale, non è molto ampio e fornito ed ha una offerta più ristretta della nostra. L'effetto delle politiche commerciali della GDO (grande distribuzione organizzata) e dei negozi online è più subdola: facendo leva sulle abitudini dei “nuovi“ consumatori e dopo anni di presenza in luoghi diversi dalle librerie, spesso fortemente scontato e facilmente accessibile, il libro ha perso la sua aura di bene culturale, per diventare una merce da scaffale al pari del detersivo, delle bibite e delle offerte 3x2; il messaggio che nel tempo è arrivato ai “clienti generici” del libro è duplice: da noi (GDO) il libro costa meno e non serve la mediazione di un esperto per acquistarlo, con il risultato di erodere progressivamente le vendite delle librerie e di svilire la figura del libraio, costretto a rincorrere sul piano commerciale questo ingombrante concorrente senza ridurre la propria professionalità.
Per quanto ci riguarda cerchiamo di distinguerci dalla GDO proponendo nel nostro negozio una offerta culturale molto ampia e variegata, basata sulla qualità."
Trova utili eventi come il Salone del Libro ?
"Il Salone del Libro ha avuto il merito di portare nella stessa sede ed a portata di mano del grande pubblico, appassionati lettori, curiosi, editori e autori celebri: ha portato nella nostra città, una attività di grande prestigio che in breve ha assunto un rilievo internazionale, svolgendo una grande azione di promozione della lettura.
Negli ultimi anni, pur conservando autorevolezza internazionale e richiamo di pubblico, l'esasperazione dell'aspetto commerciale da parte di alcuni editori ha gradualmente spostato il concetto di Salone verso quello più prosaico di Fiera, al punto che nel corso dell'anno è andato in crisi un modello di gestione rivelatosi inadeguato, con le note conseguenze: un nuovo Salone/Fiera a Milano e un consueto, rinnovato ma forse ridimensionato, Salone a Torino.
Le prospettive per l'edizione 2017 sono interessanti: le librerie indipendenti torinesi sono state coinvolte nella gestione di una importante area all'interno del Salone, situazione del tutto inedita e tuttora in fase di elaborazione.
Personalmente, trovo più stimolanti e utili gli eventi che coinvolgono direttamente i librai come parte attiva e propositiva, come “Portici di Carta“ o “Torino che Legge“; reputo questi eventi più incisivi; perché corali, sulla promozione della lettura, che è il principale motore della nostra complessa e affascinante attività."
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Libreria Capohorn |
Che ruolo gioca il suo negozio nel quartiere? "Siamo una piccola libreria di quartiere e ne siamo consapevoli, ma il nostro nome ci ricorda tutti i giorni il senso del viaggio avventuroso, vogliamo avere grandi orizzonti.
Nel tempo la libreria è diventata anche un luogo di ritrovo e di scambio sociale per il borgo.
Cooperiamo con le altre librerie della Circoscrizione; negli ultimi due anni abbiamo avviato e intensificato la collaborazione con una associazione di promozione sportiva e culturale del territorio e recentemente siamo stai chiamati a contribuire ai progetti di animazione culturale del Campus San Paolo; nell'ultimo anno, abbiamo iniziato a svolgere alcune delle nostre attività all'aperto, sulla piazza pedonale, aumentando la nostra visibilità e coinvolgendo un numero maggiore di persone. Abbiamo lanciato alcune iniziative per attirare nuovi “ amici della libreria” e per consolidare il gruppo dei fedelissimi: “Lettori Cercansi” e “Con la Cultura si Mangia”.
Possiamo contare su circa mille clienti e 700 followers su Facebook ; molti di loro sono passati da clienti ad amici e sono sempre di più le famiglie che si vedono crescere …
Ogni tanto qualcuno di loro ci esorta esplicitamente a tenere aperto perché
“ senza la libreria il quartiere sarebbe più povero…“."
che età media hanno i suoi clienti ?
"Abbiamo clienti un po' di tutte le età, i due blocchi più numerosi, sono famiglie relativamente giovani con figli piccoli e pensionati ; notiamo che sia leggermente meno influente il segmento dei giovani adulti e degli adolescenti."
Nella nostra vita frenetica non è rimasto tempo per sfogliare ancora un bel libro accovacciati sul divano con in mano una tazza calda di the?
Tenere fra le mani un'edizione con la copertina sbiadita, gli angoli spiegazzati e voltare pagina toccando con le dita la carta ruvida rilascia davvero la stessa sensazione di uno schermo luminoso?
E non è forse meglio ficcare il naso fra le pagine di un vecchio libro nascosto fra gli scaffali di una libreria e sentire quell'odore, che non mi pento di definire profumo, inebriante, autentico?
Caterina Bormida
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