domenica 4 dicembre 2016

LA SIGNORINA FELICITA OVVERO LA FELICITA’



Nel cartellone del Teatro Stabile di Torino fino a un mese fa si poteva trovare dal 18 fino al 30 ottobre, sul palco del teatro Gobetti, La signorina Felicita ovvero la Felicità, spettacolo dedicato al centenario della morte di Guido Gozzano.

L’attrice è Lorena Senestro, che ha messo in scena un monologo in cui ci restituisce la propria lettura e interpretazione del personaggio di Felicita, accompagnata costantemente da Andrea Gattico al pianoforte. La vicenda narra il ricordo di una giovane fanciulla di campagna di cui Gozzano rimase affascinato per la semplicità con cui conduceva la sua vita. Felicita è appartenuta davvero alla biografia del poeta, se con un nome diverso.                                                               

 Nello spettacolo la ritroviamo immersa nella sua “casa centenaria”  in un arredo antico,reso scenograficamente da cornici che rimandano al ricordo, sempre nubile in compagnia del cucù e dell’ insieme di mobili che assumono, come i ricordi, proporzioni smisurate. Immobilizzata nel tempo, spera nel ritorno di Guido, che, partito per le Indie, non farà più ritorno: stroncato a 32 anni dalla tubercolosi, è vivo solo nei ricordi di giovinezza di Felicita.

Lo spettacolo è una fusione rapinosa di immagine e suono. La musica è strettamente connessa al dialogo poiché è stata composta durante le prove. L’uso delle luci dà il senso di un tempo scandito, infatti  le luci rendono il tutto più dinamico e, proiettando ombre su tre teli posti sui lati e uno sullo fondo,  fanno intendere che dietro alla zona  del salotto c’è la presenza del giardino di Villa Amarena. Inoltre l’uso di espressioni dialettali piemontesi riporta lo spettatore nella valle Canavese dove si svolge il ricordo della signorina Felicita.

Guido Gozzano è un poeta italiano considerato come il massimo esponente del Crepuscolarismo, caratterizzato da compianto e costante insoddisfazione. Nato da una famiglia benestante, inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di D'Annunzio. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla poetica delle "buone cose di pessimo gusto” che lo porteranno al suo personale stile malinconico e dedito alla ricerca della felicità tra antico e nuovo. Gozzano canta le piccole cose con un taglio ironico e distaccato rappresentando una nuova apertura sul mondo novecentesco.


La signorina Felicita ovvero la Felicità
Uno spettacolo di Lorena Senestro
Con Lorena Senestro e Andrea Gattico al pianoforte
Regia di Massimo Betti Merlin  

Progetto scenografico Massimo Betti Merlin, Francesco dell’Elba
Luci Francesco dell’Elba
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale Teatro della Caduta




                                                                                                                    
(Madonia Laura)

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