Pensavo fosse impegnativo scrivere una recensione sul libro di favole scritto da mia madre, così ho provato a rileggerlo lasciandomi andare alle emozioni… e loro sono arrivate.
Parlo delle emozioni che sono affiorate in me e di quelle che ho trovato nelle storie scritte e che appartengono all'autrice.
In questo modo tutto è sembrato più facile e le parole da scrivere sono venute da sole…
“La scatola magica delle favole” così è il titolo del libro di cui vi voglio parlare, è una raccolta di trenta storie o meglio di trenta fiabe della buonanotte.
L’idea originale della scrittrice è che le favole vanno “somministrate” da mamma e papà , proprio come un farmaco, una volta al giorno prima di andare a nanna.
Da qui troviamo, nella prima pagina, il “bugiardino” con tanto di “composizione”, di “perché si usa”, di “somministrazione” e di “effetti collaterali”: può indurre sonnolenza… che poi, proprio collaterale come effetto non è. Del resto cosa c’è di più bello, dopo aver ascoltato una favola letta dai genitori, farsi piacevolmente avvolgere dalle calde e morbide braccia del Signor “Sonno”?
Se si seguono le indicazioni, senza sgarrare, il libro dura un mese.
Il principio attivo di questa scatoletta magica è la fantasia, ma non solo.
In questo piccolo libricino troverete anche molti temi reali ed attuali.
Che dire dello “Squalo Calogero” lo squalo mafioso che diventerà buono per amore? E di “Nonna Pina, una nonna magica” una figura importante nella vita di tutti noi (ah proposito! Lei è la mia nonna per davvero) E poi ancora di “Van, la bambina che viveva sul tetto del mondo”?
Su Van mi vorrei soffermare un pochino. Van esiste davvero. E’ la bambina che un anno fa abbiamo adottato a distanza. Lei vive con i suoi genitori nel Vietnam. Noi l’aiutiamo a crescere bene, a studiare, a prevenire le malattie e a curarla. Da grande vuole fare la maestra, proprio come l’autrice del libro.
Van ha portato tanto amore in casa e per farlo “annusare” anche a voi lettori proprio come un buon profumo, riporto qui di seguito la fine della storia”…non si sa se la favola finirà “… e vissero felici e contenti…”, non si sa se la signora e la bambina si incontreranno mai, di certo è che questo lungo filo di puro e sincero affetto, questo ponte fantastico tra Vietnam e Italia, ha creato un meraviglioso sentimento di amore reale e sincero, un legame importante e di valore…”
Il libro tratta anche temi dolorosi, un esempio? “Babu, l’angelo che voleva far carriera”, un angelo che viene sulla terra con la sua “cloud-car” ad aiutare un bambino malato di epilessia…insieme supereranno le difficoltà e alla fine…no questo non ve lo scrivo…leggete la favola. Ne vale la pena. Sofferenza e speranza questo è quello che vi arriverà come sensazioni.
Conoscere l’autrice ha qualche vantaggio. Da alcuni racconti traspare una velata autobiografia della scrittrice che tende forse a comprimere la libertà della fantasia, ma le storie sono così toccanti, originali per una favola, piene di aspettative che il lettore adulto “perdonerà” Danimare e si farà coinvolgere dai sentimenti che queste fiabe suscitano. Forse alcuni si ritroveranno catapultati in questi racconti con il loro vissuto, le proprie esperienze di vita e impareranno nuovi modi di “sentire” una vicenda perché quando si “ascolta” una storia c’è sempre qualcosa da apprendere.
Da non sottovalutare anche l’aspetto terapeutico che ne beneficia il nostro “io” quando scriviamo di noi stessi. Lo dice la stessa autrice nella presentazione del suo libro”…in un periodo difficile della mia vita, ho deciso di seguire il consiglio di una mia amica molto cara: scrivere, scrivere e scrivere ancora per soffiare via le nuvole nere. Così un giorno ho iniziato a mettere “nero su bianco” delle storie: fiabe della buonanotte. Le idee mi arrivavano di getto, all’improvviso…quanto mi sono divertita a scriverle…”.
Queste favole così diverse dagli schemi fissi di ciò che è per definizione una favola, così singolari nelle tematiche, possono coinvolgere l’interesse di un pubblico di età diverse...dai 6 ai 99 anni …oserei dire…
Un’altra originalità la troverete sui finali di ogni storia perché tutte si concludono con frasi “della buonanotte” come:
”…notte bimbi…sognate tante cose meravigliose…e prima di addormentarvi guardate il cielo. Se siete fortunati, magari, anche voi potrete vedere brillare tante, tante stelline luminose”. (dalla favola “Il Guardiano delle stelle”) o “… e ora “abracadabra” chiudete gli occhi e fate tanta nanna…notte angioletti.” (dalla favola (“Manu, la psicotutto)
Ma del resto è o non è il libro delle favole della buonanotte?
Ho trovato divertente l’utilizzo di termini moderni da parte dell’autrice.
Spiritoso che il Pinguino Mirtillo usa whatsapp con la sua fidanzata Fragolina o che una psicologa venga chiamata “pscicotutto”…
Apprezzabile è il tentativo di valorizzare quel che si è anche se diversi dagli altri.
L’autrice lo fa con “Isabella, la giraffa dal collo corto”. Isabella, destinata a diventare regina, non è apprezzata e considerata dal gruppo perché possiede un collo corto. La scrittrice avrebbe potuto, con un colpo di magia, far finire la favola con un meraviglioso collo lungo, ma invece…Isabella imparò a farsi amare e rispettare da tutti per quello che era: una giraffa dal collo corto, buona e saggia.
Lasciatevi andare al divertimento leggendo “Che fine ha fatto l’H?” dove la l’H derisa dalle altre lettere decide di scappare… e allora si che tutti in paese sentiranno la sua mancanza…
Lasciatevi incantare dal pesciolino Gigetto che imparerà a scrivere, dal bambino che rubò le stelle, dal gufo Isidoro arrabbiato perchè nessuno gioca con lui e da Ale e il suo amico immaginario…
Lascatevi commuovere dalla “Car Rossa Guglielmina” una macchina che si farà sfruttare per amore da una losca persona…
Insomma tanta “bella roba” in queste favolette. Tanti sentimenti, sensazioni, emozioni.
Buona lettura a tutti.
E ora due parole sull’autrice; Danimare, è lo pseudonimo che utilizza la scrittrice per il suo libro, è una mamma come tante altre.
Sempre indaffarata, presa tra lavoro, figli, marito e genitori.
Una donna però che segue anche le sue passioni: insegna come volontaria presso un’associazione Onlus, partecipa ad un corso come Counsellor, fa decoupage, e scrive favole.
Da qui il libro di cui vi ho parlato.
In tutto quello che fa lei ci mette energia, passione e questi sentimenti riesce a farli ad arrivare a tutti coloro che le stanno attorno. Me compreso.
A cura di Alessandro Merlo
IB Liceo Classico Vittorio Alfieri
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