domenica 4 dicembre 2016

Moise Kean: sedici anni e una carriera in ascesa


Nella serata del 22 novembre al minuto '84 il ragazzo è entrato nella storia del calcio come il più giovane calciatore del nuovo millennio a disputare una match di Champions League. Che sia stato un favore al procuratore sportivo Mino Raiola o solamente una scelta tattica dovuta alla carenza di attaccanti, è comunque un evento speciale. Già in scozia il Celtic F.C. aveva messo in campo un giovanissimo di soli tredici anni, ma la differenza del livello di competizione è evidente.
Chi è quindi Kean?
Nasce a Vercelli il 28 febbraio del 2000 da genitori Ivoriani. Inizia a giocare all'Asti nel 2007, ma subito si trasferisce al Torino dove rimarrà per tre anni, infine viene acquistato dalla Juventus nel 2010 dove tutt'ora gioca. Nel corso della sua giovane carriera ha già bucato la rete 10 volte con la maglia della nazionale giovanile in solo 21 presenze, mentre con quella della Juventus under 17, 24 volte in 25 partite. Numeri importanti per la punta centrale che hanno sicuramente condizionato la scelta di mister Allegri.
Quest'estate il ragazzo è stato sotto i riflettori dell'Ajax, squadra che da sempre ha fatto dei giovani il suo marchio di fabbrica: ha provato a fare il grande colpo cercando di prendersi il giovane con la proprosta allettante di farlo giocare già in prima squadra. Tuttavia la Juventus non si è fatta illudere da questa mossa e ha collocato Moise sotto le ali del mister. Il suo valore è attualmente stimato intorno ai 600.000 euro.
A seguito della notizia dell'entrata di Kean sono iniziate subito le prime interviste al fratello, che così lo definisce : “Per noi è stata una gioia immensa, lui di solito non esterna le sue emozioni, ma questa volta si è lasciato andare. Moise è un ragazzo che si fa voler bene, si mette a disposizione di tutti. Ha legato principalmente con Sturaro, col quale si fanno gli scherzi e mettono le foto su Instagram. Tanti giornali provano a paragonare Moise a Balotelli, ma lui è tutt'altro. Balotelli ha il suo carattere come ognuno di noi, Moise non ha mai mancato di rispetto a nessuno... Anche perché le prende sia da me che da mia madre (ride)”. Dalla dichiarazione del fratello si nota come il ragazzo sia stato ben educato e di quanto in realtà sia ancora giovane.
Dal 22 novembre non si può più dire che la Champions non sia un gioco per ragazzini.
(Jacopo Ruffino)

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